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Napoli, truffe in danno di anziani: in manette 3 persone

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I carabinieri della Compagnia di Caserta, hanno eseguito nella giornata di ieri, un’ordinanza di misura coercitiva, nei confronti di tre persone residenti a Napoli. Infatti, dalla complessa attività d’indagine, è emersa l’attività di un’associazione per delinquere, finalizzata alla commissione di truffe in danno di anziani. In particolare, sono stati ben 14, gli episodi accertati dagli agenti, riguardanti truffe consumate o tentate nei confronti di soggetti vulnerabili e residenti nelle province di Caserta, Napoli e Avellino, per un danno complessivo ammontante a circa 50 mila euro, fra denaro e preziosi.

Le investigazioni, hanno permesso di stanare la struttura organizzativa di questo gruppo criminale e nel quale due, si occupavano d’individuare il Comune dove operare, selezionare le vittime, fornire apparecchi telefonici e veicoli utilizzati per le truffe. Mentre il terzo complice, era l’esecutore materiale delle stesse. Egli infatti, grazie al suo aspetto curato ed elegante, era colui che si presentava presso le case delle vittime, simulando di essere un collaboratore di uno studio legale.

Pertanto, il modus operandi, era così sviluppato: consisteva nel contattare telefonicamente le vittime, fingendo di essere un parente, con lo scopo di convincerle della necessità di dover corrispondere ad un avvocato una somma di denaro, a titolo di onorario legale, al fine di consentire al parente, di poter incassare un assegno in suo favore per una pratica risarcitoria. Una volta che l’anziano abboccava, entrava in azione l’esecutore materiale, che presentandosi ben curato e ben vestito, prelevava la somma richiesta o, in assenza di contanti, anche gioielli e monili in oro.

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Paura nel reggiano, nube di cloro dalla piscina: i dettagli

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Attimi di paura questa mattina a Guastalla, in provincia di Reggio Emilia, dove una nube chimica di cloro ha invaso le piscine di un impianto privato, adiacente a molte scuole della cittadina, causando tosse e lacrimazione alle persone che l’hanno inalata.

In particolare 150 ragazzi sarebbero rimasti intossicati, e sono stati in parte ricoverati al Pronto Soccorso di Guastalla e altri in ospedali di Reggio Emilia e Montecchio. La nube si sarebbe originata da un incidente durante i lavori di manutenzione ai depuratori degli impianti.

Secondo le prime informazioni, un dipendente di una ditta di materie chimiche avrebbe portato acido solforico, una sostanza largamente usata in molte piscine dotate di regolazione automatica per abbassare il Ph dell’acqua, per lo stoccaggio. Tuttavia si pensa che l’acido sia venuto a contatto con un’altra sostanza, innescando la reazione chimica e la nube che ha investito in pieno il tecnico al lavoro, che figura tra gli intossicati, nessuno dei quali in pericolo di vita.

Pertanto la sindaca Camilla Verona ha così dichiarato:

“La situazione sta ora lentamente rientrando, coi ragazzi che stanno cominciando a tornare in classe. Una condizione molto favorevole alla tempestività dell’intervento”.

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Stadio San Siro, il Tar conferma il vincolo culturale. Il sindaco Sala: “Proveremo a convincere Inter e Milan a rinnovarlo”

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In occasione della presentazione del servizio di Faceboarding all’aeroporto di Linate, il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha parlato della presenza di un vincolo culturale sullo stadio San Siro confermato dal Tar. Ecco le sue dichiarazioni in merito:

“La nostra via di provare a rigenerare San Siro è l’unica possibile. Anche la sentenza di oggi è un passo in più per dire che San Siro non è abbattibile, quindi ci sono due alternative: o riusciamo a convincere le squadre a rigenerare San Siro ed è una vittoria per la città oppure, se ciò non avverrà, San Siro rischia di trasformarsi in qualcosa che perde un po’ del suo ruolo”.

Poi, ha aggiunto: “Anche per Linate abbiamo in alcuni momenti immaginato un futuro buio, San Siro è passato attraverso settimane e mesi difficili, però possiamo sperare che attraverso questo lavoro realizzato da WeBuild ci possa essere l’opportunità per dargli una seconda vita”.

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Paura all’aeroporto di Istanbul, problemi durante l’atterraggio: i dettagli

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Attimi di paura all’aeroporto di Istanbul, in Turchia, dove la fusoliera del Boeing 767 della Fedex Airlines ha toccato terra durante l’atterraggio dopo che il carrello di prua non si è aperto a causa di un malfunzionamento.

Pertanto è strisciato sulla pista per diversi metri, con l’equipaggio che avrebbe avvisato la torre di controllo dell’aeroporto del problema prima della fase di atterraggio. Al momento la pista è stata chiusa ad altri voli per consentire la manovra di atterraggio di emergenza di sicurezza, evitando conseguenze peggiori per i passeggeri.

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